CICLISTI SULLE STRADE! Cosa dice la legge: sorpasso, fila indiana, fanali e altro
Tra automobilisti e ciclisti non correrà mai buon sangue. Non c’è niente da fare.
Quando l’automobile è costretta a rallentare in prossimità di un tornante perché non c’è spazio per superare un ciclista il colpo di clacson parte quasi in automatico.
Il ciclista è abituato. Se lo aspetta, e non si spaventa più di tanto.
Se però si tratta di una coppia di ciclisti affiancati, allora, l’automobilista la prende sul personale. Vuole difendere la categoria, e le contromisure si fanno più audaci: il clacson diventa quindi la colonna sonora di rapidi e minacciosi avvicinamenti alla ruota posteriore del ciclista più interno; di avventati tentativi di sorpasso; di accelerate, frenate, accelerate, frenate, sino all’agognato momento in cui le condizioni del traffico consentono finalmente il sorpasso. Questo avviene bruscamente e spesso è effettuato lasciando volutamente poco spazio tra lo specchietto destro e il gomito sinistro del ciclista. Un po’ come Maverick in Top Gun, in una sorta di provocatorio “volo radente” alla torre di controllo.
Ci si scherza su, ma è proprio così. I sinistri avvengono ogni giorno, producendo in Italia circa 250 morti ogni anno.
Conoscere le effettive regole di condotta sulla strada è il minimo sindacale.
Di seguito quindi un piccolo,
VADEMECUM PER CICLISTI.
1. Quando si deve circolare in fila indiana.
2. Come deve essere la bicicletta.
3. Le biciclette devono seguire il Codice della Strada?
4. Le biciclette devono circolare sulla pista ciclabile?
5. Le biciclette possono circolare contromano?
6. Come si supera una bicicletta: distanza minima 1,5 metri?
1. QUANDO SI DEVE CIRCOLARE IN FILA INDIANA.
Fuori dai centri abitati è obbligatorio procedere in fila indiana. Su un’unica fila.
La sola eccezione prevista è il minore di anni 10. Per la sicurezza del minore la legge prevede che l’adulto possa circolare affiancato al bambino anche fuori dai centri urbani, ovviamente tenendosi alla sinistra del minore.
Nei centri abitati invece i ciclisti non sono soggetti al limite rigoroso dell’unica fila. Tuttavia devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due.
2. COME DEVE ESSERE LA BICICLETTA.
Oltre a pneumatici e freni, gli equipaggiamenti che sono necessari sono:
– il campanello (funzionante!)
– i fari anteriori a luce obbligatoriamente bianca o gialla.
– i fari posteriori a luce obbligatoriamente rossa e catadiottri rossi.
– catadiottri gialli sui pedali ed ai lati.
Le biciclette da corsa – se usate al di fuori da competizioni sportive (es. in allenamento) – non fanno eccezione.
Inoltre fuori dai centri abitati da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere è obbligatorio indossare un giubbotto o delle bretelle retro-riflettenti ad alta visibilità. Le stesse che è obbligatorio tenere nell’abitacolo delle automobili in caso di guasto.
La sanzione per l’omissione anche di una sola delle sopra elencate prescrizioni è da € 26,00 a € 102,00.
3. LE BICICLETTE DEVONO SEGUIRE IL CODICE DELLA STRADA?
Si. Sono veicoli in tutto e per tutto.
Si applicano a loro tutte le norme che il Codice della Strada dispone per i veicoli, ad eccezione di quelle espressamente dettate per le automobili.
In questo senso, quindi, i velocipedi devono rispettare la segnaletica, fermarsi ai semafori, dare la precedenza ai pedoni sulle strisce pedonali, non possono andare sul marciapiede, ecc.
Il Codice poi detta delle norme di condotta specifiche per le biciclette.
Ad esempio, la legge stabilisce che i ciclisti devono avere libero l’uso delle braccia e delle mani e reggere il manubrio almeno con una mano; che essi devono essere in grado in ogni momento di vedere liberamente davanti a sé, ai due lati e compiere con la massima libertà, prontezza e facilità le manovre necessarie; che ai ciclisti è vietato trainare veicoli, condurre animali e farsi trainare da altro veicolo; che non possono guidare in stato di ebbrezza (il reato si commette anche conducendo una bicicletta); che devono condurre il veicolo a mano quando, per le condizioni della circolazione, siano di intralcio o di pericolo per i pedoni. In tal caso sono assimilati ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la comune prudenza.
4. LE BICICLETTE DEVONO CIRCOLARE SULLA PISTA CICLABILE?
Si. La legge dispone l’obbligo per le biciclette di circolare sulle piste ciclabili, qualora esistenti.
La sanzione è da € 26,00 a € 102,00.
5. LE BICICLETTE POSSONO CIRCOLARE CONTROMANO?
In linea generale no, in quanto – come già detto – anche il ciclista deve seguire il Codice della Strada. In questo senso, la sanzione prevista per la guida contromano è da € 167,00 a € 666,00.
Esiste tuttavia la possibilità che all’interno delle ZTL di certi Comuni sia consentito alle sole biciclette di circolare contromano: deve però essere installata un’apposita segnaletica che espressamente autorizzi i soli velocipedi alla circolazione contromano.
6. COME SI SUPERA UNA BICICLETTA: DISTANZA MINIMA 1,5 METRI?
Il Codice della Strada non prevede – al contrario di quanto si pensa – alcuna distanza minima in caso di sorpasso di un velocipede.
Il conducente che sorpassa un velocipede che lo precede nella medesima corsia deve, secondo il Codice della Strada, segnalare l’intenzione di sorpassare e quindi portarsi sulla sinistra della bicicletta, superarla rapidamente tenendosi da questa ad una adeguata distanza laterale e riportarsi a destra appena possibile, senza creare pericolo o intralcio.
L’adeguatezza della distanza laterale deve poi essere determinata anche considerando la concreta possibilità che il velocipede sorpassato sia poco stabile a causa delle condizioni del terreno o del carico portato o in ragione di qualsiasi altra circostanza: è responsabilità dell’automobilista valutare l’adeguatezza della distanza laterale rispetto al rischio di far cadere il ciclista (per il contatto o anche per lo spostamento d’aria!)
Si vuole citare, sul punto, una recente pronuncia della Corte di Cassazione (n. 31009 del 30.11.2018), la quale – nel giudicare responsabile di un sinistro un’automobilista, il quale avrebbe dovuto astenersi dal superare un velocipede stante la prevedibilità che quest’ultimo oscillasse, rendendo insufficiente lo spazio di manovra – precisa quanto segue: “il conducente di un qualsiasi veicolo, nel sorpassare velocipedi e motocicli, aventi di per sè un equilibrio particolarmente instabile, deve lasciare una distanza laterale di sicurezza, che tenga conto delle oscillazioni e deviazioni che le accidentalità della strada o altre cause possano rendere più o meno ampie nel veicolo sorpassato”.
In sintesi: l’automobilista, prima di intraprendere una manovra di sorpasso, dovrà accertarsi di avere uno spazio adeguato, considerando le condizioni del traffico ed anche lo stato del manto stradale (es. presenza di buche) o altra circostanza che possa far prevedere un’oscillazione del velocipede.
-10 marzo 2019-